Borgo Pinti, 99
Firenze
Se la bellezza, il prestigio e pure il contorno della location, visto il magnifico parco privato che la circonda, non hanno bisogno di presentazioni, qualche parola in più la merita la cucina, ad alcuni anni dalla ‘svolta’ che ha portato Paolo Lavezzini al comando dell’impegnativa brigata. Lo chef emiliano, dopo un periodo di ambientamento, ha infatti sì assecondato la volontà ‘strategica’ di riportare la toscanità al centro della tavola, ma a modo suo, ossia con contaminazioni – misurate, mai invadenti e spesso riuscite – che fanno riferimento alle sue variegate esperienze precedenti, come, a puro titolo di esempio, il risotto ai pomodori e al pecorino di grotta o il millefoglie di Chianina. Il servizio è all’altezza della fama del locale e altrettanto può dirsi della ricchissima cantina. Menu a 160 e 195 euro, come alla carta.